scritti postumi di un martedì.

Occhi gonfi, ma non basta.

Voglia di tornare indietro. Dire che non è vero.

In certi istanti ho il pensiero parassita che sia stato solo per dare un senso ad un’altra giornata buia.

E ora non so che senso avrà.

Non dopo quasi due anni

Non dopo tante lacrime.

un cuore che si spezza.

due.

Assurdo. Virtuale in un mondo di confusione.

Eppure così concreto. Come le tue mani da accarezzare.

Come la ferita della tua piccola rivelazione.

Vorrei tornare da te per dirti che oltre l’eco dei singhiozzi urlati di pancia,

oltre le schiene strette dalle nostre braccia

oltre quei vetri appannati

_                    non esisteva niente.

Solo noi, chiusi in un pianto unico.

Uniti e lontani dal mondo come quando si è felici insieme.

_                                       Come quando si Ama.

Ossimoro bestiale, rovente, assassino di peggior specie.

 

Le immagini di te rimangono in testa. Vanno in un posto dove nessuno potrò toccarle.

Nemmeno io. Nemmeno il mio male.

E le tue mani sul mio pianto.

Il mio cuore ingiusto.

 

Non sono riuscito a ritrovarmi nei tuoi occhi, sentirmi a casa mia nel tuo mondo.

Spero non farà troppo male riprenderti quello che mi hai dato.

Spero mi accorgerò di essere riuscito a darti.

 

e ora vorrei solo chiudere gli occhi. e non sentirmi in colpa con nessuno.

nemmeno con me.

 

 

 

ps: è tutto così freddo una volta scritto.

per scrivere davvero

sarebbe un urlo.

scritti postumi di un martedì.ultima modifica: 2009-11-25T16:39:41+01:00da ma.el
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