vetri rotti

“…e questo è oggi.”

spengo la luce.

 

ed è lì, quando si fa buio, che ti sento.

mi stringi, nuda, stringi me, nudo.

piangi perchè sai

mi stringi perchè forse altrimenti non piangerei

e ne ho bisogno, invece.

sai che nel silenzio di questa notte è rovinosamente caduto in frantumi il mio sogno più grande.

forse l’unico rimasto.

lo ha fatto in silenzio.

dopo un semplice 2+2, elementare.

 

e mi hai chiesto la più grande promessa che potevi, ma anche la più sincera.

rabbia tra le lacrime inaridite. mi sono troppo abituato a questo fumo per provare emozioni.

 

non è questo quello che volevo.

non sarei capace di accettarlo senza spegnere del tutto ogni mia luce.

tu lo sai

e senza dire niente me lo ricordi stringendomi.

perchè sai già cosa vuol dire per me

mentre io mi barcamino ancora in frasi di delusione.

 

“e quell’altro che mi parla ancora della cena, del 100%…”

tra i singhiozzi rido di chi non ha idea di quel 2+2.

ho imparato l’ironia, si. e forse non è nemica delle emozioni.

 

“e ora, che faccio…?”

passo in rassegna il significato di tutto questo.

solamente ora lo comprendo davvero e mi sento uno stupido.

 

– Passare tutta la vita ad essere sbriciolato, giorno dopo giorno, da forze avverse, da imprevisti, sentendo responsabilità anche verso il fato. Con nemici più furbi di te pronti a mettertela nel culo sempre per annientarti. E senza spalle protette dover resistere resistere resistere.

– Essere corrotto, corrompere, far corrompere. E’ solo questo che conta per farsi dire “si”. il resto non vale un cazzo. Sapere che anche i più grandi Maestri devono inchinarsi a questa legge davanti alla quale le differenze tra me e loro sono paradossalmente minime. Dovermi ogni due mesi mettermi a tavolino, davanti ai 5 fogli “dove c’è tutto il Teatro”, che si scopre essere un semplice schema di contatti di chi ha potere politico e dove. Io, che ho studiato scienze politiche. Che, come dice lui “Il tuo problema è che hai il senso del Giusto, della giustizia. E’ un punto a tuo sfavore”. Io che fino a poco tempo fa boicottavo cocacola e nike… Ora non solo dovrei pazientare e convivere con questi meccanismi, ma dovrei farne parte, esserne uno degli artefici. con che faccia lamentarmi della non-meritocrazia se io stesso inizio a calpestarla?

-E tutto questo per cosa… Per qualche spicciolo ed un pubblico che non si rende minimamente conto di quello che sta dietro. un pubblico che si chiederà “chissà perchè ha scelto l’Ebreo di Malta di Marlowe!” senza sapere che è uno di quei testi che fa parte del mio 2+2. e uno degli elementi indispensabili è la parte giusta per una “smandrappa” dalla spinta forte. E tutta questa fatica io la dovrei fare per presentare al pubblico un qualcosa marcio di merda fin nelle radici? e farmi dire da tutti “che bravo, lo hanno preso per fare la regia all’India! dev’essere davvero bravo…”

 

Si, bravo a fare 2+2, a capire l’equazione elementare, bravo a sporcarsi la faccia di fango e sudore corrotto per risolvere le X mancanti, bravo a farsi sbriciolare fino all’annullamento, fino al “Grado zero dell’animo umano” come dice il manuale. Fare questo, tutta la vita.

 

Purtroppo continuo a credere che ne sarei capace, che ho imparato quello che serve per fare tutto questo.

 

Ma non è quello che voglio.

E’ semplicemente

quello per cui ho dato tutto.

 

 

e ora sono qui che aspetto mio padre. per guardarlo in faccia e ricoprirmi di quel che ho di lui. Urlargli in faccia le cose che mi ha insegnato, dirgli che sono il mio più grande limite ora. Urlare che è una balla colossale. che tutto funziona in maniera diversa. mandarlo a fanculo per tutto questo sperando mi dia uno schiaffo come quando ero bambino. di quelli che mettono le cose a posto e dicono “è come dico io. punto.”.

E poi vorrei correre da mio nonno, guardarlo bene. Chiedergli come ha fatto, spiegargli quante cose sono cambiate dai suoi tempi ad oggi. Perchè ha combattuto tanto? Ora che sa quello che vivo, si sente vincente o perdente? “La vita di sacrifici, con onore” che senso ha se non porta da nessuna parte?

E lui mi risponderà col suo silenzio. e l’immagine sulla sua tomba mi ricorderà il sorriso sereno con cui si è addormentato.

solo allora capirò

a cosa servono queste lacrime

e che farne di tutti questi

vetri rotti

.

 

 

probabilmente si è spento per sempre il sogno in cui ho creduto di più.

nel silenzio di una notte,

con un sipario a mano.

 

vetri rottiultima modifica: 2009-07-08T12:16:00+02:00da ma.el
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