c’era la stanza buia, pareti colorate dagli strappi della fantasia.
lampadina calda sulla scrivania, coperta da un velo verde
c’era un libro di scuola, aperto sempre alla stessa pagina
e un diario pieno di disegni e scritte, vuoto di compiti.
pomeriggi chiusi nella finzione del dovere
risolti con la fantasia:
una penna e della carta.
e parole, parole, disegni, parole, destinatari di lettere piene di vuoti.
quando il mondo sembrava essere tutto lì, in una firma,
sulle lacrime sparse tra l’inchiostro.
in una stanza buia, dalle pareti graffiate di fantasia.
Poi venne il computer, la musica.
Suoni a riempire la stanza,
inchiostro lasciato nel cassetto.
Un tè caldo, bollente, a scandire lo scorrere del tempo.
E lo strano sogno di un giornalino pieno di sfoghi.
Dita che battono veloci sui tasti
sognando frasi che passeranno di mano in mano
di chi condivideva un giovane sguardo
pieno di vuoti.
ricordo come fosse ora
l’alone di fumo alzarsi dal boccale
illuminato solo dai pixel di uno schermo.
danzava la scia sulle note basse
di un gruppo sconosciuto.
ritmi sciolti a ripetizione
nel buio della stanza.
e ora le corse, i doveri
le responsabilità.
ambizioni infrante da un muro di spine.
è ora di scoprire cosa c’è fuori
è ora di raccontare cosa c’e dentro.
Quella scrivania è solo un ricordo
con le sue parole sbrodolate sui pantaloni,
nei cassetti.
la sveglia non è più un passatempo,
un gioco quasi amico.
sono arrivate le sigarette
a bruciare i profumi.
e tutto sarebbe perfetto
se non dovessi lottare
anche per ciò che mi è dovuto.
se non dovessi accettare
morali ingiuste e dissacranti.
il muro di spine non si scavalca
bisogna graffiarsi, entrarci,
lottare per non rimanerne incastrati
trovare i propri pezzi di carne
prima che si perdano via.
vedere lo spiraglio di luce
anche tra le spine.
non è facile.
per questo hanno inventato internet.
per darci ancora modo di stare qui
in questa stanza buia
volando con la fantasia
lontani dal mondo.
lontano dal mondo.
..ma xkè due volte?!
(che r.c. che sn eh?! =P )