l'ultimo.
te lo devo, me lo devo.
saranno forse come sempre parole che solo tu potrai capire.
nemmeno io a volte.
per questo ti dico addio.
ti ho usato per lanciarle al cielo le mie parole,
o forse in un cassetto.
tu invece le spari a chi legge.
non ci siamo capiti. ma ti sono lo stesso grato.
mi hai dato tanto, sottile, discreto nella mia vita.
ma forse ho superato anche questo momento.
il momento per cercare un angolo in cui urlare.
ho ancora paura di perdere tante immagini, si;
paura che scivolino via per sempre senza che le abbia assaporate abbastanza.
ma forse capisco che se le perdo ne cercherò altre.
che certe immagini rimangono dentro. ed è inutile tentare di spiegarle.
io non c'ho mai provato qui, volevo solo degli appunti per me stesso, per richiamarle quando volevo… e invece alla fine non era nemmeno questo…
le parole troppo spesso erano sopravvento su ogni pensiero reale.
era la paura a guidarle, quasi a voler esorcizzare.
o i sogni, quasi a volerli realizzare.
e codificare è lavoro inutile, impossibile anche per me.
la cosa che più mi ha sempre sorpreso è che mi hai regalato qualcosa che ancora fatico ad afferrare. rileggermi e dire: non sono io, non pensavo questo… e accorgermi che però, più in generale, l'aria che trasuda è fortissimamente mia.
negarlo sarebbe misconoscere un figlio.
ti ho aperto in uno dei periodi più difficili della mia vita. lo dico senza timori.
ti ho aperto senza sapere cosa fossi, dove mi avresti portato.
ora sono qui, a ringraziarti, nonostante ti stia dicendo addio.
si chiude una bella storia.
e non voglio pensare alle gocce che mi hanno portato a questa decisione.
brutti pensieri che non voglio scaricare ancora su di te.
stavolta li terrò per me.
rimarrà il silenzio. d'ora in poi.
il silenzio.
vedremo se sarò abbastanza forte da reggerlo.
perchè il silenzio pesa.
vedremo se sarò abbastanza bravo da farlo crescere.
perchè il silenzio cresce e si trasforma.
deve trasformarsi in qualcosa. parole,fatti.
voglio pensare che ti dico addio per questo.
perchè siamo vecchi ormai l'uno per l'altro.
e io ho bisogno di guardarlo in faccia il mio silenzio.
viverlo. e trasformarlo quanto lui farà con me.
forse avrò ancora qualcosa da aggiungere.
ma ora sono stanco
e concentrato già oltre.
addio,
mio caro blog.
il blog è stato solo un mezzo per far giungere a te emozioni, momenti, persone, di cui avevi bisogno. mi dispiacerà non leggere più le tue righe, che più di una volta mi hanno emozionato, ed erano così simile alle mie.. ma ciò che mi hai trasmesso resta qui, nel cuore, e tu resti nella mia vita. il blog non mi serve più, ormai sei tra i miei amici.. nel cuore, e nell’anima. ti voglio bene! continua a scrivere, solo per te stesso.
Un Manuele che non scrive, è come Giotto senza colori, è come un vampiro senza canini, come uno Sgherri senza peli…tornerai , quando il tempo sarà maturo…
Ogni tanto passavo a leggere i tuoi post..anche se non ne capivo bene il significato mi emozionavano.se mpre.mi mancherà il tuo blog..Cerdefia