Perchè tu possa ascoltarmi
le mie parole si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l’uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
E’ tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell’angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest’onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l’uva.
(P.Neruda)
ps:si ringrazia didone
:* ciao manu.. passavo di qui.. tutto bene? un bacio :*
troppo belle le poesie di neruda….
bella vero? sono contenta che tu l’abbia condivisa questa scelta… un bacio dido
manu 🙂 ciao. come stai? è da tanto che non ti sento. è perchè ogni tanto sparisci? quand’è che c 6? volevo chiederti una cosa.. :* a presto, spero. Dany
un matto prende del gesso e disegna un cerchio sul pavimento. poi ci salta dentro. il dottore lo guarda e fa : “cosa sta facendo?” e il matto : “vado a fare un giro al centro, le serve qualcosa?”
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