amen

costante bisogno di fermarmi e schematizzare.

costante paura di dimenticare qualcosa.

-mettere in ordine-

per riempire, riempire.

.fare.

 

ieri tra quelle voci che si incontravano pensavo al mio ukulele

agli armonici di Epi.

vorrei dare una forma ai racconti dei miei soliloqui

per trovare una nicchia alle mille immagini che mi scorrono in testa.

quasi continuamente.

mi stupisce l’architettura delle cose, i filtri delle luci.

e gli sguardi. che incrociano me, piccolo bozzolo che vaga per il mondo.

è meravigliosa la capacità di cantare Banana sotto le colonne di s.pietro.

ma la vera meraviglia non va osservata, va vissuta.

forse è che dentro penso sempre a come raccontare queste luci,

quale alchimia potrebbe rifarle nascere.

per donarle a tutti. tranne che a me.

io godrei di questa nuova magia, la meraviglia di chi riesce a coinvolgersi in una finzione.

avere il potere di una bacchetta magica. se ci rifletto mi inquieta.

ma il bello di questo potere sarebbe quello di potermi spegnere finalmente la mente

per guidare le magie col cuore.

analizzo, schematizzo, per poi perdermi nell’onirico senza paura.

sarà per questo che la mia mano rimaneva sul mio ginocchio ieri, senza volersi muovere?

un altro movimento sarebbe stato come parola.

invece era quel silenzio a sospendere tutto.

impedendo ogni pensiero

ogni analisi.

.amen.

 

amenultima modifica: 2010-01-07T22:13:00+01:00da ma.el
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