scritti postumi di un sabato.

Vorrei incontrare qualcuno che mi infettasse con qualche influenza.
Almeno potrei dare un nome al male, sapere come misurarlo, ricevere medicine o mani affettuose con pezze bagnate.
Ora invece un nome lo ha solo per me.
Quando ogni mattina mi urla in faccia appena apro gli occhi.
Fa eco ad ogni rumore, parola, come un’emicrania che buca lo stomaco.
Oggi avevo voglia di fumare mentre tenevo la sigaretta accesa in bocca.
Fumare non fa piangere
evapora le lacrime.
Ogni giorno ormai ho la mia crisi di piano.
Per questo anche non ho voglia di incontrare nessuno.
Cago sangue. E ieri mi sembra di averlo pianto
mentre dormivo alle sei di sera.

L’unica cosa che mi fa rivivere sono i pensieri di rabbia.
e non è bello.
Unici a trovare una loro concretezza nella mia testa.
Pochi attimi di lucidità apparente.

Però so che non può essere il mondo,
e allora mi chiedo:
che cazzo ho sbagliato?!

In passato mi ha salvato la paura.
Ora la sensazione che sarebbe ingiusto e stupido verso qualcuno.
.        Non so bene chi.
(ma)

scritti postumi di un sabato.ultima modifica: 2009-11-25T16:28:00+01:00da ma.el
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