continuo a svegliarmi solo alle sei di sera.
la sveglia alle 10, puntualmente rimandata di un’ora, serve solo a ricordarmi di aprire gli occhi.
un palliativo costante a cui mi sono quasi abituato,
se non fosse per un pò di rammarico e qualche colpo di reni spinto da rabbia reattiva.
il niente mi circonda ad occhi aperti
il corpo dorme
l’anima dorme
l’anima dorme
l’anima dorme.
e poi arriva la sera,
apro le finestre mentre la luce già si spegne.
sono in ritardo.
costante.
e ora, ora che è il momento in cui mi desto
pensieri e cuore iniziano a battere.
voglia di correre
voglia di cercare
voglia di trovare.
oggi scrivo, almeno un poco.
e possono bastare poche note. Possono bastare poche righe. Può bastare un’immagine. Ma non basto io. Non basta l’anima. Non bastano queste poche ore di vita ogni giorno. Forsenonbastalasete. Sigarette, aperitivo, niente mare, niente vento, niente moto, beghe d’altri mal pagate.
Ora c’è un libro da leggere.
Forse si scriverà sotto i miei occhi.
Forse lo sta già facendo.
Devofarnasceredame. Devofarnasceredame.
E allora mi serve il vento…