appunti metropolitani

11-06-08

Mezzo fuori di testa attacca bottone parlando a raffica a vuoto ma cerca interlocutore.

Alle mie domande risponde ma volendo sempre lasciar intendere cose che invece non capisco bene. Sono forse cose che nel “suo mondo” e con i suoi modi di dire specifici sarebbero scontate.

Non puzza e non è nemmeno troppo sporco o trasandato, ma in piedi in metro barcolla.

E’ agitato, iperattivo. Dà l’impressione di essere tossico.

Parla di sguardi storti della gente, persone che pedinano, controlli continui (mi mostra il biglietto timbrato), parla della famiglia che è la prima ad odiarlo e cita aneddoti che non capisco bene. Parla di giudici invidiosi perchè lui sa fare tutto che lo vogliono far lavorare “dentro” ma lui non vuole, preferisce star fuori anche se lo odiano tutti. Dice che lui ha scoperto troppe cose MA che i pm lo vogliono dentro, gli vogliono male.

E ripete e ripete di 300 firme che ha messo, e chi glie lo ha fatto fare, a saperlo…

-Scusa, ma non ho capito la storia delle 300 firme, che sono?

– Le 300 firme, non hai capito? sono quelle per assumermi la responsabilità, per i controlli…- e racconta d’altro.

Poi a Spagna saluta rapidamente e se ne va con un mezzo sorriso di congedo per me, prima di ricominciare a monologare a voce alta lungo un vagone della metro pieno di sguardi e vuoto di parole.

 Non ho ben capito chi fosse e di cosa parlasse, forse ho smesso di chiedermelo quando mi sono accorto che avrei voluto seguirlo, stare ancora con lui

Cazzo che voglia avrei di ribeccarlo!

E’ stata una forza esplosiva in 5 fermate di metro…

(…)

appunti metropolitaniultima modifica: 2008-06-16T23:35:00+02:00da ma.el
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