halloween

Forse davvero la pancia e il cuore parlano.
non capisci quello che dicono
forse davvero cercano di mettersi d’accordo.
e il vento è più forte, lo ascoltano tacendo.
forse è il capo, dici tu.

“e lei?”, lei è tornata in ungheria.
Nemmeno ci interessa se sia fantasia o realtà.
sono vicoli, muri e luci d’ambra,
è una piazza che ricordavi più grande, quando eri alta la metà.
è un ramo che con un faro fa scherzi d’ombra sulle pareti di un palazzo.
una crocetta che non si trova.
velluto cucito a mano e ironici mostri della notte.

è ivan che salta sui muretti mentre cita condanne di piazza.
sangue finto, lui che è stato allattato da mani che se ne sporcavano.

si fa carne la semplicità che credevo impossibile ormai trovare:
“facciamo una passeggiata qui”.
il mio accendino che diventa un piccolo oggetto sempre più indispensabile.
lo sa, nel momento in cui sente dire “seguitemi”
nel momento in cui entriamo in via pellegrino,
con gli occhi curiosi
con la guida di una voce e una figura quasi elfica
con la mente lontana da casa
col cuore vicino
e la pancia che tace
ad un vento dolce
che sfiora mura, luci d’ambra e sgorghi d’acqua
di vicoli accoglienti.

Li schiudiamo senza fretta,
con delicatezza
accarezzandoli appena con le nostre orme.

si, c’è stato un momento in cui mi sono sentito timido
era freddo fuori,
sottile la superficie,
e caldo dentro.
è il calore di questa sorgente che mi faceva sembrare timido
era il vento che soffiava senza strusciarmi la pelle.
ma a te questo non interessa
e lo fai scordare anche a me.
tu
mi hai fatto vivere.

halloweenultima modifica: 2007-11-01T19:31:39+01:00da ma.el
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