PER TE

Sentì bussare più volte alla porta già spalancata.
– Avanti, avanti. E’ aperto!-
– Posso entrare?-
Non rispose, era già entrato e prese la frase come di circostanza.
– Chi sei? – gli disse.
– Lo sai. Posso entrare?- ripetè.
Lo fece accomodare offrendogli una comoda sedia che era già disposta vicino l’uscio.
– Sei molto accogliente, come sempre. –
– Chi sei?-
– Non riesci ancora a riconoscermi? Lo imaginavo. E’ difficile cambiare le abitudini, ma lo è ancor di più tornare alle vecchie.-
Non capiva, ma quel viso, quell’espressione non gli era nuova. Si sforzava, spinta dalla curiosità, ma proprio non riusciva. E i suoi occhi ripetevano sempre la stessa domanda: “Chi si? Cosa vuoi?”.-
– Voglio entrare, se tu me lo concedi. Dei ricordi ciò che più rimane impresso sono i bagliori e gli abissi, le soprese e le delusioni… Ciò che c’è sempre stato e dentro è stato il motore e il campo di battaglia viene dimenticato facilmente. –
Lei passò davanti allo specchio e istintivamente diede un’occhiata critica accompagnata da un gesto di riassetto alla capigliatura.
– Sei bellissima, come e più di sempre, ma lo stile con cui ti conci non ti si addice proprio.-
Rimase male. Il complimento iniziale era stato subito annullato dalla critica. Ma come, finalmente sfoggiava quel pò di abbronzatura forzata perfezionata dal trucco della nuova trouce! E l’abito era quello regalatole dal ragazzo, si, quello con cui non aveva mai funzionato e continuava a non funzionare…, ma aveva detto che la faceva molto sexy! E le scarpe! Le scarpe le aveva comprate il giorno prima dopo aver risparmiato per mesi per quel nuovo modello col bordino argentato!
Ah, ebbe la tentazione di cacciarlo via, ma si trattenne.
– Ti conosco, per questo non lo farai.-
Aveva ragione, e questo la mise in un forte imbarazzo che non si aspettava e temeva di non riuscire a controllare.
-Posso offrirti da bere?-
-Sei una persona che arriva sempre fino in fondo. Anche se tu non lo sai.-
Era vero, e per la prima volta se ne accorgeva ripensandoci, ma era troppo presa dalla situazione per fermarsi a rifletterci.
– Tè?-
– Per me molto dolce, grazie. Ma siediti anche tu. I momenti di vita vanno vissuti seguendo la loro anima, senza mai cercare di sfuggirne.-
Quella voce cominciava a scivolare come una musica nelle sue orecchie.
Stava per chiedere “Chi sei?”, ma fu anticipata:
– Com’è andato poi il viaggio che avevi programmato?-
Come faceva a saperlo? Ma allora la conosceva davvero! Si, cioè, già ne era convinta, ma questa prova accertava una realtà inconfutabile.
Si trovò spiazzata. Ma la calma dopo essersi seduta lì con lui e il caldo tè che lasciava scendere nel suo corpo poco a poco stava sciogliendo l’imbarazzo.
Schiarì la voce.
– Beh, non saprei dire… Era un viaggio previsto come un’avventura ad occhi chiusi, e così è stato. Non mi aspettavo niente di particolare, non cercavo niente di particolare. Sono partita senza una meta.-
-Già.-
Un macigno. Quella voce ferma e sicura, ma affatto severa, anzi dolce. Abbassò lo sguardo d’impulso, come per difendersi, per coprirsi. Aveva omesso che in realtà aveva rischiato di perdersi, e che ancora adesso non sapeva assolutamente dove andare. E che stava male. Ma tutto questo l’aveva nascosto anche a sè stessa, fin’ora.
Già si aspettava la prossima scoccata che l’avrebbe messa sotto scacco, una domanda tipo:”…E ora?”.
Invece alzò gli occhi e…
e non ci furono domande, nè risposte. Uno sguardo. Filo diretto a congiungerli. E per un attimo si sentì legata da dentro. Ma non da na catena, no, si sentì come legata ad una corda di salvataggio, ad uno spago che unisce, un cavo che traina, una mano che prende la tua, un cordone ombelicale, uno sguardo.
Un istante, un istante solo, e poi fu troppo per lei.
L’impulso ancora di chiedere “Chi sei?”, forse solo per rompere il momento, ma sentiva che qualcosa iniziava a raffiorare.
-Il Silenzio è lo strumento dei musicisti. Solo chi sa capirlo e coglierlo catturerà la vita.
No, non era più curiosità, era qualcosa di più per cui valeva la pena concentrarsi, cercare di capire.
– Non c’è niente da capire. – continuava quello – Ma forse siamo qui proprio per questo, per capire soltanto questo.-
Si,si,si! Questa nota era risuonata come uno squillante La, la porta si era aperta…
– Posso entrare?-
– Chi sei?-
– Lo sai già. Sono chi ha donato la fantasia ai tuoi sogni, e li ha vissuti con te. Sono colui che ti ha cullato ogni sera e ha soffiato sui tuoi occhi ogni mattina, Io ho seguito con te lo stesso dito che mirava alle stelle. Io sono sceso con te nelle tue paludi più profonde e ti ho offerto tutta la forza che avevo per uscirne fuori. Sono chi ti ha fatto l’immenso dono di una richiesta d’aiuto. Sono stato il silenzio ad un angolo quando tu l’hai voluto, quando sei scappata da me senza lasciarmi. Nel tuo fagotto c’ero sempre, non ci siamo mai staccati. Sono il rispetto che non hai avuto per te, l’Amore che non ti sei data, il Silenzio ed il tempo da cui sei fuggita. Sono l’occasione mai morta davanti a cui hai tergiversato. Sono quello in cui credi, perchè ne ho bisogno io per primo per credere in me. Sono il tuo primo segreto a te stessa, la sopresa che ancora non ti doni. Sono la realtà che dài per scontata, ma che sai che è più piena, impegnativa e stimolante d’ogni altra cosa. E anche più bella. Sono la vita che rinasce ogni instante per te, in te, da te. Sono il fiore già sbocciato nella tua mano.
Non posso dirti il mio nome, perchè non me ne hai mai dato.
Ma se vuoi posso dirti lo stesso chi sono…-
– Non c’è bisogno, lo so già.-
– Lo sai già.-
Si abbracciarono. Di un abbraccio che si può chiudere gli occhi e perdercisi dentro. Un abbraccio infinito. Che dura da Sempre, per Sempre.
– Vuoi entrare?-
– L’ho già fatto.-

PER TEultima modifica: 2004-03-25T22:02:22+01:00da ma.el
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5 pensieri su “PER TE

  1. prima di leggere questo post ho letto il tuo ultimo post e mi sono chiesta come mai ti eri posto questa domanda!poi ho letto PER TE e mi sono data una risposta!avrei potuto conoscere anche io una persona o un qualcosa che mi abbia accompagnato così tanto e sempre nel mio viaggio verso la vita, che mi abbia trattenuto e sostenuto nel momento del bisogno, forse c’è stata ma non è ancora venuto a cercarmi, e questo mi addolora!sono parole bellissime! e se vuoi sapere una cosa, spesso le persone rifiutano di leggere post molto lunghi forse perchè vengono spaventati dal troppo leggere, e forse hanno parua di essere delusi (dopo un bel pò di lettura) da ciò che stanno leggendo!io sono andata in contro a questo timore e sono stata fiera di leggerlo tutto d’un fiato! anche se non ti nego di aver spalancato gli occhi vedendo la sua lunghezza!creod anche tu faccia così quando vedrai questo commento un kiss e tantissimi auguri di buona pasqua!smack

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