cade la neve sul mio tavolo.
sui fogli bianchi, sulle parole già scritte.
c’è una scheggia nel ventricolo sinistro,
dolce, non so come trattarla
forse è addirittura un bene che sia lì.
ma viene da lontano, e un pò fa male
sprigiona nel sangue immagini e profumi
che so ancora riconoscere fin troppo bene.
credevo di starli dimenticando. sono ancora lì.
linee nere su neve bianca
linee nere su neve bianca
Ora è il momento, non posso lasciarlo passare
nonpossoaverpauranonpossotirarmiindietro
devosolo
linee nere su neve bianca
ci sono corde che dondolano nel suono
ci sono corde che si tendono appese ad un soffitto
ci sono corde che forse legano ancora
e ascolto vecchi insegnamenti.
se ho deciso cosa aspetto ancora?
mi ritrovo nella neve che cala
nei suoni troppo alti di ieri sera
in qualche accordo che non so il nome
forse dipingerò.
bastano un paio di telefonate per buttarmi
e poi lasciare scivolare linee nere su neve bianca
cerco casa.
questa è l’unica scusa.
vera.